Roma: alla scoperta delle quattro Basiliche papali

31/10/2014

Simbolo del potere papale di Roma, le basiliche papali sono le sei basiliche che, nell’ambito della Chiesa cattolico-romano,  godono del rango più alto. L’itinerario di oggi, ci condurrà alla scoperta delle quattro basiliche maggiori  situate a Roma, così chiamate per la presenza di una porta santa e di un altare papale.

Il nostro viaggio comincia da quella che è una delle piazze più famose al mondo: Piazza San Pietro. Situata davanti alla Basilica di San Pietro, tutta impregnata della memoria del primo papa,  l’apostolo e martire Pietro, e sede dei suoi successori, la piazza è il luogo di pellegrinaggio quotidiano per migliaia di fedeli provenienti da tutto il mondo.

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Situata nella Città del Vaticano, ai confini del centro storico di Roma, sulla sponda occidentale del Tevere, la Basilica di San Pietro è stata luogo di pellegrinaggio fin dal Medioevo per i cristiani di ogni parte del mondo. La prima creazione della basilica risale al 320, sotto l’imperatore Costantino, per onorare la tomba dell’apostolo Pietro, dove la tradizione vuole sia stato sepolto dopo la sua crocifissione.

La costruzione dell’attuale basilica di San Pietro iniziò nel 1506 sotto papa Giulio II e si concluse nel 1626, durante il pontificato di papa Urbano VIII. Oggi possiamo solo immaginare l’imponenza di quell’edificio, immortalato solo in alcune raffigurazioni artistiche. La Cupola, con i suoi 136 metri di altezza, i suoi 42 metri di diametro (di poco inferiore però a quello del Pantheon) e i suoi 537 scalini è il simbolo stesso della basilica e dell’intera città di Roma. Ottocento uomini lavorarono al completamento della cupola che, nel 1593, fu chiusa con la svettante lanterna dotata di colonne binate.

Per raggiungere la Basilica di San Giovanni in Laterano si può prendere l’autobus 571 (direzione Labicano) dalla fermata Cavalleggeri/S. Pietro. Scendete a Merulana/S. Giovanni.

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Il nostro tour prosegue con la visita alla maestosa Basilica di San Giovanni in Laterano, la Cattedrale di Roma, sede ecclesiastica ufficiale del Papa, dove esercita la funzione di vescovo di Roma, è la basilica più antica d’Occidente, la prima che fu costruita all’interno delle mura urbane dopo il riconoscimento del cristianesimo come religio licita.

Sorta nella parte meridionale del colle Celio, sulle proprietà che in epoca imperiali appartennero alla famiglia dei Laterani, fu più volte  fu danneggiata da calamità naturali come gli incendi del 1308 e del 1361, ed i terremoti del 1349 o dai saccheggi dei popoli invasori come l’esercito di Ladislao d’Ungheria nel 1413. Danneggiamenti sempre prontamente restaurati dai vari Pontefici, come fecero in tempi diversi Urbano V, Gregorio IX e Martino V., che tornarono ed accrescere la magnificenza della basilica romana.

Quando ormai erano trascorsi più di 1300 anni dalla posa della prima pietra, a causa del dissesto statico delle strutture portanti, si rese necessaria una completa riedificazione che Innocenzo X volle affidare al Borromini.

Ancora oggi il complesso di San Giovanni in Laterano è considerato la chiesa “Caput et mater omnium ecclesiarum Urbis et Orbis” tanto che qui trovarono fine, con i Patti Lateranensi del 1929, gli attriti fra Santa Sede e Stato Italiano circa il possesso di beni temporali da parte del Pontefice.

Prendendo la metro linea A a San Giovanni e scendendo a Termini, uscite sul lato di via Giolitti e prendete via Gioberti che arriva nella piazza di Santa Maria Maggiore.

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La Patriarcale Basilica di Santa Maria Maggiore si trova in cima all’Esquilino, circondata da palazzi umbertini e strade molto frequentate come via Cavour.

La Basilica è un autentico gioiello ricco di bellezze dal valore inestimabile. Da circa sedici secoli domina la città di Roma: tempio mariano per eccellenza e culla della civiltà artistica.

Si considera la chiesa principale in onore di Santa Maria a Roma ed è stata costruita, sotto il papato di Sisto III, sopra una struttura romana di età augustea. L’interno di Santa Maria Maggiore  conserva, nonostante i numerosi interventi la struttura tipica delle basiliche paleocristiane con il prospetto posteriore della chiesa che si apre su piazza dell’Esquilino sulla quale è possibile ammirare una fontana progettata da Domenico Fontana nel 1587 e l’obelisco, un’opera romana costruita su ispirazione degli obelischi egizi.

Sola, tra le maggiori basiliche di Roma, a conservare le strutture originali del suo tempo, la Basilica di Santa Maria Maggiore presenta al suo interno alcune particolarità che la rendono unica: i mosaici della navata centrale e dell’Arco trionfale risalenti al V secolo d.C.; il pavimento “cosmatesco” donato dai cavalieri Scoto Paparone e figlio nel 1288; il soffitto cassettonato in legno dorato disegnato da Giuliano San Gallo (1450); il Presepe del XIII sec. di Arnolfo da Cambio; le numerose cappelle (da quella Borghese a quella Sistina); l’Altare maggiore opera di Ferdinando Fuga e successivamente arricchito dal genio di Valadier; infine, la Reliquia della Sacra Culla e il Battistero. Ogni colonna, ogni quadro, ogni scultura, ogni singolo tassello di questa Basilica compendiano storicità e sentimenti religiosi.

I numerosi tesori in essa contenuti rendono S. Maria Maggiore un luogo dove arte e spiritualità si fondono in un connubio perfetto offrendo ai visitatori quelle emozioni uniche proprie delle grandi opere dell’uomo ispirate da Dio.

Per raggiungere la tappa successiva è sufficiente tornare a Termini e prendere la Metro, linea B, per San Paolo.

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La Basilica di San Paolo Fuori le Mura fu, prima della costruzione di San Pietro, il luogo di culto più grande della cristianità. Fondata dall’Imperatore Costantino sulla tomba dell’Apostolo era inizialmente di dimensioni limitate ed orientata verso la Via Ostiense. In seguito venne ingrandita dagli imperatori Valentiniano II, Teodosio, Onorio e Arcadio.

In pianta le sue dimensioni erano molto simili a quelle della Basilica Ulpiana nel foro di Traiano, secondo uno schema a cinque navate, divise da 80 colonne, con un transetto preceduto da un quadriportico di ampio respiro e nel corso dei secoli non ha subito modifiche rilevanti fino all’incendio del 1823 che, per buona parte, la distrusse
Il progetto di ricostruzione fu affidato a Pasquale Belli e poi terminato da Luigi Poletti, autore del campanile. Del Vespignani è il progetto del quadriportico, poi terminato da Calderini, al cui centro è posta la statua di S.Paolo, opera di Pietro Canonica.

Della chiesa originale sono rimasti: lo splendido mosaico dell’abside della prima metà del XIII secolo, con la grande figura del Cristo benedicente in mezzo agli apostoli; il ciborio in marmo attribuito ad Arnolfo di Cambio; il grande candelabro per il cero pasquale di Nicolò di Angelo e Pietro Vassalletto del XII secolo; il chiostro del XIII secolo, opera, almeno in parte del Vassalletto, ritenuto uno dei più belli non soltanto di Roma; le cappelle che fiancheggiano l’abside di Carlo Maderno del secolo XVII ed, infine, il trittico marmoreo del ’400 della scuola del Bregno.

La scoperta di Roma non può prescindere dalle architetture sacre che ne hanno segnato non solo la geografia ma la storia stessa. Gli uomini che hanno calpestato i pavimenti cosmateschi delle quattro basiliche  nei secoli trascorsi, sono stati papi, imperatori, uomini di ogni religione e razza che hanno determinato, volenti o dolenti i destini non solo della Bella Italia, ma di tutta l’Europa. Ripercorrere queste stanze significa così ripercorrere una storia comune, e riscoprire forse quel senso di appartenenza che da stranieri, ci rende tutti, in egual misura, cittadini del Mondo.

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