Italia: capitale europea della cultura nel 2019

14/10/2014

Dal 1985 una città dell’Unione europea diventa Capitale della cultura per un anno, durante il quale ha la possibilità di promuovere, attraverso un canale privilegiato, la sua vita e il suo sviluppo culturale. Il 2019 sarà l’anno dell’Italia e della Bulgaria e sei sono le città del nostro paese che ambiscono a questo prestigioso titolo : Cagliari, Lecce, Matera, Perugia Assisi, Ravenna e Siena

Uniti nella diversità questo il motto dell’Unione europea ad  indicare che gli europei operano unitamente per la pace e la prosperità e che le molte e diverse culture, tradizioni e lingue presenti in Europa costituiscono la ricchezza del continente. Il titolo di Capitale della Cultura viene assegnato ad una città per un determinato anno e le candidate hanno la possibilità di associare al loro programma un territorio regionale, così come hanno fatto Lussemburgo ed Essen rispettivamente nel 2007 e 2010.

Candidate capitale europa della cultura 2019

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Le audizioni davanti alla giuria europea composta da membri italiani e stranieri scelti e concordati con la Commissione Ue si sono succedute nei locali messi a disposizione a Roma dal ministero dei Beni culturali. Entusiasti i prescelti. Per il primo cittadino di Cagliari, Massimo Zedda “solo il fatto di essere tra le prime sei, a Cagliari ci sarà un indotto inimmaginabile”. Più prudente senese Bruno Valentini: “Le sfide che abbiamo davanti non sono finite”. Da Matera il sindaco Salvatore Adduce ha sottolineato che il risultato “non era scontato” e invitato la città, i cittadini, la Basilicata e i territori vicini a “crederci”. Commosso Paolo Perrone che da Lecce ha detto: “E’ solo il primo passo di un percorso che d’ora in poi si farà davvero duro, davvero difficile”.

Una città non viene investita di tale ruolo unicamente per ciò che che ha fatto, ma soprattutto per il programma di eventi culturali particolari che propone di organizzare nel corso dell’anno di candidatura. Per questo motivo, la città è invitata a sfruttare le sue particolarità e a dar dimostrazione di una grande creatività che dovrà fornire al programma il carattere di eccezionalità. Come ha riconosciuto anche il commissario Ue all’Istruzione e alla Cultura Androulla Vassiliou, la sola nomination “può portare alle città interessate importanti benefici a livello culturale, economico e sociale, a condizione che la loro offerta sia inserita in una strategia di sviluppo a lungo termine basata sulla cultura”.

Pronto a lavorare anche il sindaco di Ravenna Fabrizio Matteucci: “Da lunedì riprenderemo a lavorare pancia a terra”, mentre a Perugia gemellata con Assisi insieme con il sindaco Wladimiro Boccali ha festeggiato anche il sottosegretario ai beni culturali Ilaria Borletti Buitoni, che si dichiara perugina ‘d’adozione’.

Manca poco alla scadenza del bando per la presentazione della candidatura. Per selezionare la città italiana che sarà capitale europea della cultura nel 2019, la giuria europea tornerà a riunirsi nell’ultimo quadrimestre del 2014.

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