Reggio Calabria. Record di visite per i Bronzi di Riace

21/1/2014

Sono stati diciassettemila in tutto i visitatori italiani e stranieri che dal 21 dicembre 2013 al 10 gennaio 2014 hanno ammirato i Bronzi di Riace ritornati, dopo un lungo restauro del Museo Nazionale di Reggio Calabria, alla loro collocazione originale.

I Bronzi di Riace

I Bronzi di Riace

Il dato, dichiarato dalla Soprintendente ai Beni archeologici della Calabria – Simonetta Bonomi – nel corso della trasmissione Rai “Uno Mattina”, dimostra il risultato degli sforzi del ministro Bray che voleva la riapertura del Museo Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria prima delle feste di Natale.

Una storia lunga e travagliata quella dei due Bronzi di Riace, di cui l’ultimo capitolo inizia nel 2009: in concomitanza con i lavori necessari per restaurare il Museo di Reggio Calabria, infatti, le due pregevoli statue furono trasferite temporaneamente nella sala “Federica Monteleone” del Palazzo del Consiglio Regionale della Calabria – Palazzo Campanella – allo scopo di renderli sempre visibili ai tanti visitatori e ai turisti che arrivano ogni giorno nel capoluogo calabrese per ammirarli. I capolavori sono rimasti lì fino allo scorso 21 dicembre, giorno della riapertura, parziale, del Museo Nazionale di Reggio Calabria, che aprirà definitivamente al pubblico a giugno 2014.

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Considerati fra le sculture più importanti dell’arte greca classica, famosi in tutto il mondo e divenuti il simbolo della stessa città di Reggio Calabria – i Bronzi furono rinvenuti nell’agosto del 1972, negli abissi marini di Riace – in provincia di Reggio Calabria – da un giovane sub romano.

Ci vollero più di vent’anni, però, prima che potessero essere “restituiti” al popolo calabrese.

Negli anni successivi le statue subirono, infatti, una serie di difficoltosi interventi di pulitura, inizialmente per mano dei restauratori del Museo di Reggio Calabria, dotati di strumenti insufficienti a riportare “alla luce” lo splendore delle magnifiche statue, motivo per cui da gennaio 1975 fu ordinato il trasferimento delle statue a Firenze, presso il più attrezzato Centro di Restauro della Soprintendenza Archeologica della Toscana.

Qui le numerose analisi e studi svelarono una serie di interessanti particolari sulla tecnica di fusione del bronzo e alla sorprendente scoperta che alcuni particolari come, ad esempio,  il braccio destro e l’avambraccio sinistro della statua “B” , che furono in realtà saldati in un epoca suggestiva, così come l’utilizzo da parte dell’artista greco di materiali diversi dal bronzo, per esempio di argento per i denti della statua “A” , rame per le labbra e avorio e calcare per le sclere.

Dopo cinque anni, nel 1980, le statue furono finalmente esposte, per la prima volta, al Museo Archeologico di Firenze.

Dopo l’esposizione di Firenze, a cui ne seguì una a Roma, nei primi anni ‘90 le statue, infatti, ricominciarono a mostrare, nonostante i trattamenti subiti, nuovi segni di degrado, che tennero ancora con il fiato sospeso i calabresi, che attendevano il loro rientro in patria.

Il lungo iter si concluse solo nel 1995 quando, dopo un ulteriore trattamento anticorrosione, i Bronzi furono definitivamente esposti nella grande sala del Museo di Reggio Calabria, ad una temperatura costante compresa tra i 21 e i 23 gradi centigradi, la stessa sala dove ogni giorno centinaia di turisti hanno anche oggi la fortuna di ammirarli, seppur con qualche “restrizione” e accorgimento. Le nuove regole prevedono, infatti, che i visitatori possano entrare solo in gruppi di massimo venti persone alla volta ed esclusivamente dopo essere passati per una sorta di “stanza-filtro” dove un flusso d’aria depura e “decontamina” per mantenere intatta la struttura di quello che è un delicatissimo equilibrio ambientale necessario alla perfetta conservazione delle statue.

Valentina Sanesi

Info:
Museo Nazionale della Magna Grecia
Piazza Giuseppe de Nava, 26 – Reggio Calabria
Orari: tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 19.30
Tel: 0965 898272

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