Made in Italy: nasce il primo whisky tutto italiano

31/3/2014

Dopo la birra artigianale nasce il primo whisky prodotto al cento per cento in Italia: è un triplo malto, si chiama “Puni “ e sarà imbottigliato per la prima volta tra meno di un anno.

Il primo whisky italiano

Il primo whisky italiano

Nasce in Val Venosta, fra gli splendidi paesaggi del Trentino Alto Adige, il primo whisky italiano, un distillato nuovo prodotto interamente da una distilleria nei pressi di Glorenza, grazioso paesino in provincia di Bolzano, dove oggi questa bevanda che finora era generalmente associata a Scozia, Canada, Stati Uniti e Irlanda, ha iniziato a parlare anche italiano.

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Il whisky è una bevanda alcolica che si ottiene distillando una miscela di cereali che vengono fatti fermentare e poi invecchiare in botti di legno di quercia. La parola “whisky” – con cui si indicano generalmente i distillati di Scozia e Canada – così come il termine “whiskey”, che, invece, indica quelli prodotti in USA e Irlanda, vengono dal gaelico irlandese “uisce” o dal gaelico scozzese “uisge”, che significa “acqua”. Scozia e Irlanda sono, infatti, i due paesi che vantano la tradizione più antica nella produzione di questa bevanda, di cui però non esistono testimonianze certe circa la data o il luogo esatto della sua invenzione.

Il whisky più famoso e pregiato appartiene alla Scozia, l’unica nazione a poter utilizzare il termine “Scotch whisky”, ma sono molto conosciuti anche i whisky canadesi, chiamati “rye” e quello prodotti negli Stati Uniti dove è molto rinomato il “bourbon”, un whiskey ricavato dalla fermentazione e distillazione di segale, malto d’orzo e granoturco, il cui nome viene dall’omonima contea del Kentucky da cui ebbe origine la produzione del distillato.

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Quella che è certa è la data di nascita del primo whisky made in Italy, creato da due imprenditori edili della Val Venosta, Albrecht e Jonas Ebensperger, padre e figlio con una passione per le Alte Terre di Scozia, dove, viaggiando con un buon “scotch whisky” in mano, sognavano di produrne un giorno uno tutto italiano.

Ed è così che tra vallate coltivate a meleti e albicocche, grazie all’esperienza nella produzione di acquavite e alle sperimentazioni che vanno avanti dal 2006 sulla creazione di un whisky locale, nel 2012 hanno messo su la loro distilleria di triple malt chiamandola come un vicino affluente del fiume Adige: Puni, dove la distillazione avviene in un cubo in mattoni di cemento grezzo. Una volta distillato il prezioso whisky è stato trasferito in botti che provengono dalle cantine di Marsale e del Tennesse ospitate in un vecchio bunker della Seconda Guerra Mondiale, riadattato a cantina, da cui, nei primi mesi del 2015, usciranno le prime mille preziose bottiglie di “Puni”, whisky di malto italiano, invecchiato tre anni.

Valentina Sanesi

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