Dietro ogni nome una storia: EST! EST!! EST!!!

29/11/2012

Su quasi tutto quello che quotidianamente utilizziamo, mangiamo o beviamo non ci poniamo troppe domande. Non ce le poniamo sulle etichette, sulle origini, sui metodi di produzione, figurarsi sui nomi… Ma a volte soffermarsi sulle storie dietro gli oggetti o gli alimenti del quotidiano ci permette di scoprire piccole storie interessanti, o quanto meno divertenti.

Una delle etichette dell'Est! Est!! Est!!! (da taccuinistorici.it)

Una delle etichette dell’Est! Est!! Est!!! (da taccuinistorici.it)

E’ il caso di uno dei più famosi vini DOC del Lazio, il vino EST! EST!! EST!!! di Montefiascone, reperibile sugli scaffali delle enoteche (e dei supermercati) di tutta Italia. Che il nome di questo vino sia curioso, con tutti quei punti esclamativi, salta immediatamente agli occhi, ma forse in pochi conoscono la leggenda da cui deriva il suo nome.

Nel 1111 Enrico V di Germania, futuro Imperatore del sacro Romano Impero, stava raggiungendo Roma per essere incoronato da Papa Pasquale II, in viaggio con lui era presente il vescovo Johannes Defuk, grande intenditore di vini, il quale, sempre alla ricerca di nuovi sapori, inviò il suo coppiere Martino ad assaggiare, per poter poi scegliere i migliori da proporgli. Esisteva un codice che il coppiere avrebbe dovuto seguire: nel momento in cui avesse assaggiato un buon vino avrebbe dovuto scrivere davanti alla porta della locanda ‘EST’ ossia ‘c’è’ in latino, se il vino era invece molto buono ‘EST EST’.

Quando Martino giunse a Montefiascone ed assaggiò il vino del posto ne rimase estasiato, tanto da segnalare la sua eccellenza, scrivendo sulla locanda EST! EST!!EST!!! con tanto di punti esclamativi, da qui il nome del vino. Il vescovo, arrivato in paese, assaggiò il vino e condivise  il giudizio del suo coppiere al punto di decidere di prolungare la sua permanenza a Montefiascone per alcuni giorni ed in seguito farvi ritorno per rimanervi fino al giorno della sua morte, avvenuta, secondo i racconti, proprio per il troppo bere.

Il vescovo venne sepolto nella chiesa di San Flaviano, dove ancora oggi è possibile leggere sulla sua lapide l’iscrizione “Per il troppo EST! qui giace morto il mio signore Johannes Defuk” e come segno di riconoscenza verso il paese che lo ospitò, lasciò in eredità 24.000 scudi, a condizione che annualmente, nella data della sua morte, una piccola bottiglia di vino venisse versata sulla sua tomba. Questa tradizione è stata ripetuta per diversi secoli e, ancora oggi, questo personaggio viene ricordato con un corteo storico in costume a lui dedicato, durante il quale viene rivissuta questa leggenda.

Valeria Davolo

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