Big Bambù a Roma per tutto Dicembre

2/10/2014

Continua fino a tutto dicembre 2014 il “Big Bambù” al MACRO Testaccio di Roma.

Realizzata dagli artisti statunitensi Mike e Doug Starn, per la sesta edizione di Enel Contemporanea, Big Bambú è un opera di arte pubblica volta da una riflessione sull’energia attraverso l’arte.

Presentata a Roma l’11 dicembre 2012 nello spazio esterno del Museo Macro nel quartiere Testaccio,  bambù  possiede caratteristiche di elemento ecocompatibile, degradabile in cui tutto, dalla base alla cima, è interconnesso, collegato. Gli artisti statunitensi hanno realizzato quest’architettura per la sesta edizione di Enel Contemporanea rifacendosi concettualmente ad un’altra creazione, esposta nel 2010 a New York nell’area del Metropolitan Museum, chiamata “You can’t, you don’t and you won’t stop”.

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Anche se di enormi dimensioni, questa scultura non è autocelebrativa, bensì è un’opera che va compresa in relazione all’uomo che la attraversa.

Da lontano appare come un nido gigante e sembra un elemento naturale vivo e in crescita verticale; è particolarmente affascinante osservarla di sera svettare tra i padiglioni dell’ex mattatoio di Testaccio quando è illuminata. Un intreccio di migliaia di aste di bambù che si sviluppa fino a circa 25 metri di altezza attraverso un metodo tradizionale di incastri e intrecci; un organismo vivente liberamente percorribile dai visitatori. Il “Big Bambù” è nello stesso tempo scultura, architettura, monumento, sperimentazione e attrazione pubblica.

La realizzazione dei gemelli Starn è molto più di un’opera d’arte, è soprattutto uno spazio da vivere perchè ha la capacità di attirare e inglobare lo spettatore come parte integrante del processo di appropriazione dello spazio.

I due artisti hanno dichiarato di aver scelto il nylon colorato come connessione tra le canne di bambù, preferendolo ad un materiale più trasparente perché era importante per loro sottolineare il tessuto connettivo. In soli due mesi l’opera è stata assemblata sotto la direzione dei due artisti da un team di scalatori professionisti senza servirsi di ponteggi, in un lavoro più di coordinamento che di progettazione. La struttura finale partendo da terra raggiunge i trenta metri di altezza ed l’accesso è consentito a gruppi formati da 80 fino a un massimo di 120 persone alla volta. Le 8000 canne di bambù necessarie a completare questo nido artificiale sono stati spediti da Bali e conferiscono un’atmosfera stranamente esotica allo spazio esterno del Macro.

Alla base di questa torre vegetale dall’aspetto casuale vi è la volontà di raccontare umilmente attraverso l’architettura il significato della realtà che ci circonda: l’interdipendenza tra gli elementi e la non programmabilità della vita stessa. Dal punto di vista architettonico esprime il concetto opposto del valore della firmitas vitruviana, mettendo in crisi la percezione psicologica della stabilità costruttiva delle costruzioni in elevazione con un’immagine architettonica caratterizzata da un’estrema leggerezza, un intreccio tutto sospeso nell’aria ma saldamente ancorato agli edifici vicini da alcuni cavi che mantengono l’opera stabile.

Addentrandosi nella scultura si sale in un percorso a spirale. Molto interessanti per il visitatore le soste intermedie che si incontrano salendo,  piazze sospese a diversi metri di altezza dove potersi rilassare e guardare dall’alto il profilo della città.

- L’accesso a Big Bambú richiede la firma di una liberatoria e un abbigliamento adeguato (scarpe basse di preferenza chiuse e con suola di gomma)
- In caso di pioggia o di condizioni meteorologiche avverse, l’installazione non è accessibile al pubblico
- L’ultimo ingresso è alle ore 21.00

 

INFO
MACRO Testaccio
piazza O. Giustiniani 4, Roma
+39 06 67 10 70 400

 

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