Siracusa: scoperta la più antica autostrada della storia

1/4/2015

Torna alla luce quella che è stata definita “l’autostrada dell’antichità”, una grande strada di costruzione greca che collegava Siracusa a Selinunte.

Una straordinaria scoperta archeologica in Sicilia ha riportato alla luce tratti di quella che fu la principale arteria di collegamento fra Siracusa e le sue colonie.

Lungo la strada, infatti, si trovavano Akrai, Ksmenai, Gela e Akragas fino a raggiungere Selinunte, nella Sicilia sudorientale, tanto da essere chiamata la via Selinuntina.

Più importante di questa solo la via Elorina, che collegava Siracusa a Eloro, nei pressi dell’attuale città di Noto, ad est.

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tracciato strada Siracusa

Grandi vie di collegamento sulle quali avvenivano importanti traffici di merci e di persone, luoghi in cui si sviluppavano intere civiltà commerciando, scambiando prodotti, culture, spesso combattendo guerre e battaglie che ridefinirono confini e egemonie.

Le strade erano percorse a cavallo ma anche con carri i solchi delle cui ruote sono ancora visibili sulla pavimentazione delle due strade.

L’indagine che ha portato alla scoperta dell’intero tracciato è partita dal rinvenimento dell’area archeologica di Cozzo Pantano, dove furono individuate le tracce di antiche carraie.

Iniziati negli anni 90 dell’Ottocento dall’archeologo Paolo Orsi, gli scavi portarono dapprima al ritrovamento di una necropoli preistorica, precedente quindi all’arrivo nel 734 a.C. dei greci di Corinto che fondarono Siracusa.

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strada siracusa

Un luogo, come poi scoperto da archeologi contemporanei sulla base di questi primi studi ottocenteschi, molto frequentato quello di Cozzo Pantano, dato rilevabile proprio dal fatto che queste stesse tombe furono riutilizzate in più epoche, dai greci fino ai romani, testimoniando quanto questo sito fosse frequentato e quindi di sicuro attraversato da un’importante strada.

Tali ricerche sono state oggi confermate dal rinvenimento dei resti del tracciato della via Selinuntina, che passava proprio nei pressi di questo antichissimo abitato, oggi passato da periferica area archeologica a principale tassello di quello che è uno dei più importanti ritrovamenti in terra siciliana.

Da non perdere una visita agli oltre 200 reperti raccolti dall’archeologo alla fine dell’Ottocento e custoditi nei magazzini del Museo archeologico regionale “Paolo Orsi” di Siracusa – uno dei principali d’Europa – base di studio per le fondamentali recenti scoperte.

 

Valentina Sanesi

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