Roma: apre la più antica basilica d’Occidente

5/5/2015

Aperta al pubblico una delle chiese più antiche e affascinanti di Roma: la Basilica di Porta Maggiore, ipogea e avvolta nel mistero, accoglierà visitatori dopo decenni di chiusura.

Riti esoterici, misteri ancestrali, antichi riti e culti neo-pitagorici: nascosta a ben 10 metri di profondità sotto piazza di Porta Maggiore a Roma, è un luogo fra i più intriganti mai studiati.

Dal 26 aprile 2015 è di nuovo aperta al pubblico, dopo anni di restauri, un processo complesso con non pochi imprevisti, visto che si operava nel sottosuolo (nel 2012 una fuga di gas radon ne ha ritardato il restauro), ma che ha finalmente reso possibile la riscoperta di questo gioiello del passato.

Ma quando e come venne scoperta la Basilica più antica del mondo occidentale? Era il 1917 quando a causa di una frana nella ferrovia che passa sulla piazza si aprì davanti agli occhi di tutti questo spettacolo, un viaggio nel tempo di venti secoli.

Risalente circa alla metà del I secolo d.C. si scende da Piazza di Porta Maggiore, una delle piazze più caotiche di Roma, fulcro della città moderna, che nasconde nel sottosuolo questo prezioso cimelio.

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basilica di porta maggiore

L’umidità è elevatissima (85%), ma vale la pena resistere per ammirare quello che è l’unico esempio in tutta la Roma antica, la prima basilica d’Occidente, ancora di culto pagano.

Il mistero più grande che avvolge questo luogo è il ricorrente tema della figura femminile. Ciò che stupisce il visitatore, così come chi ha condotto il restauro, è la massiccia presenza in tutta la decorazione della “navata” della basilica, dall’abside al vestibolo di pitture dedicate al genere femminile, tanto da pensare che essa fosse stata dedicata ad una donna in particolare.

Impossibile ancora determinare con certezza chi fosse e da chi fosse stato commissionato un tale decoro, quel che è certamente emerso dai restauri è che le tre navate, candide con un intonaco color madreperla con un delicato “sottofondo” di azzurro (ricavato dalla “fritta egizia”, vetro macinato) sono di età Augustea, mentre il vestibolo con i suoi magnifici stucchi policromi, richiama la Domus Aurea di Nerone.

Splendido il pavimento, interamente fatto in mosaico bianco con cornici nera e quasi completamente intatto.

Magnifici gli stucchi che raccontano, appunto, storie di donne, dal suicidio di Saffo per amore a rappresentazioni di Vittorie alate.

Il mistero continua ad avvolgere la basilica e solo proseguire con le indagini e gli studi porterà, forse, con il tempo, a sciogliere l’enigma, grazie soprattutto al finanziamento da parte della Soprintendenza disposta a investire altri 2,5 milioni di euro per un processo di restauro che durerà ancora dai 3 ai 5 anni.

Info visite:

La Basilica di Porta Maggiore è visitabile ogni II e IV domenica al mese

Prenotazione obbligatoria allo 0639967700

Valentina Sanesi

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