27/4/2013
Pietanza povera, tipica delle sagre d’aprile nel Lazio – in particolar modo di Velletri e di Lariano – i Carciofi alla Matticella sono un piatto contadino tradizionale della primavera dei Castelli Romani, cucinati secondo un’antica tradizione conviviale che vuole che il carciofo venga cotto su una grande brace di tralci di vite – dette “matticelle” – che i contadini, dopo aver potato le viti, conservano con cura fino alla primavera per poi cuocerci i carciofi che in questo modo prendono un profumo e una consistenza particolari.
Ingredienti per 4 persone
8 carciofi cimaroli
4 spicchi d’aglio
olio extravergine
qualche ciuffetto di mentuccia romana
sale
una manciata di sementi di vite per il fuoco
Preparazione. Puliamo bene e laviamo ad uno ad uno i carciofi, tagliamo la cima e li battiamo a testa in giù su un ripiano per aprirli bene e farcirli con un trito di aglio, sale, mentuccia romana e olio. A questo punto posizioniamo i carciofi dritti incastrati, quasi “avvitandoli” a fondo nella brace. Quando stanno per ultimare la cottura i primi che abbiamo messo li spostiamo dove la brace è più “viva” per dargli quella croccantezza e quel colore marrone tipici di questa preparazione. Servire in abbinamento alle fave fresche e a del pecorino romano grattugiato accompagnati da una fetta di pane casareccio e vino paesano per seguire alla lettera il tradizionale detto di Lariano secondo il quale “per ogni carciofo un bicchiere di vino”.