26/3/2013
Sarà visitabile fino al prossimo 26 maggio la mostra “L’arte di gesso. La Donazione Jacques Lipchitz a Prato”, allestita presso il Museo di Palazzo Pretorio di Prato. La mostra è curata da Kosme De Baranano.
Si tratta di una storia a lieto fine: è dal lontano 1974 che la donazione delle opere alla città ha avuto luogo. È stata infatti la moglie del noto scultore a scegliere il Museo di Prato quale luogo ideale per l’esposizione e finalmente l’evento può essere concretizzato. Si tratta di 21 sculture e 43 disegni che la mostra permette di conoscere dal loro concepimento nella geniale mente dell’artista sino alla loro realizzazione definitiva, insomma dal disegno al capolavoro finito.
Le opere sono state restaurate tutte dall’Opificio delle Pietre dure di Firenze.
Un modo per Prato per affacciarsi sul mondo dell’arte contemporanea e della scultura internazionale, un riconoscimento per una città che ha cercato di distinguersi in questo campo e ora vede riconosciuti i proprio sforzi.
Ma chi è Jacques Lipchitz? Nasce nel 1891 in Lituania e dopo i primi studi artistici si trasferisce a Parigi dove entra a pieno titolo nelle diatribe culturali di inizio XX secolo: conosce Picasso, espone al Gran Palais e ritrae alcuni dei più celebri personaggi del tempo come la mitica Coco Chanell. Allo scoppiare della II guerra mondiale si trasferisce in America, nella Grande Mela, per sfuggire alle persecuzioni contro gli ebrei. Qui espone in alcuni dei più celebri musei della città e non solo: le sue opere vengono esposte in molti musei e gallerie del mondo. Amante dell’Italia, compra una villa in Toscana e presenta le sue Images of Italy in una galleria della città americana. Muore il 26 maggio 1973 a Capri e viene sepolto a Gerusalemme. I gessi che il maestro ha tenuto sempre con sé passano alla Jacques and Yulla Lipchitz Foundation, Inc., per essere poi distribuiti ai musei di tutto il mondo.
La scelta di Prato. La vedova Yulla, in visita alla città di Prato con l’amico Henry Moore, rimase affascinata dall’accoglienza calorosa della Città e colpita in modo favorevole dell’entusiasmo che aveva spinto i cittadini ad accogliere l’opera di Moore (tuttora presente nella Piazza san Marco e divenuta con gli anni una sorta di logo identificativo della città). Ed ecco che a distanza di più di trent’anni le opere che la vedova aveva promesso alla città verranno esposte al godimento di tutti gli appassionati di arte contemporanea.
Alla mostra fanno da contorno interessanti eventi: dalle conferenze, tra le quali si evidenzia quella tenuta dal maestro di Camerata strumentale della città di Prato in cui si parla delle vite parallele tra il celebre scultore in questione e l’altrettanto celebre musicista Stravinskij, agli spettacoli, ai concerti. Tutte occasioni da non perdere.
Luogo: Museo Pretorio di Prato
Informazioni: su www.palazzopretorio.prato.it
Tel. 0574-1835028 Servizio
Erica Trabucchi