Passeggiando per Lecce: cosa vedere nella capitale del barocco salentina

27/5/2015

Nel cuore del Salento, terra di mare, sole e cultura, scopriamo cosa vedere a Lecce, piccola ma ricchissima città in cui trascorrere una vacanza sì all’insegna della natura e del relax, ma anche della storia e dell’arte.

Antico centro di origine messapica, popolazione italica che nel III sec a.C. abitava questo angolo di Puglia, fu poi importante urbe romana di cui sono ancora visibili alcune testimonianze. Ma il periodo che più di tutti lasciò il segno nelle architetture, nell’assetto urbanistico e nel patrimonio artistico locale fu quello della dominazione spagnola, tra il 1600 e il 1700, che trasformò la città nella capitale del barocco del Salento.

Passeggiando per le belle strade di Lecce, il nostro sguardo vaga fra le tante bellezze che rendono unico il suo centro storico, attraverso cui leggiamo il passato di questa città.

Ecco un elenco di cosa vedere a Lecce, un mix di epoche diverse che raccontano una storia lunga secoli:

lecce

1. Anfiteatro Romano  – Piazza Sant’Oronzo

Risalente al II-I sec. A. C. fu realizzato in tufo locale. Misurava circa cento metri per ottanta e si elevava su tre ordini di arcate, le gradinate potevano contenere 25.000 spettatori ed era ornato con fregi e sculture in marmo.

2. Chiesa di Santa ChiaraPiazza Vittorio Emanuele

Nelle vicinanze dell’Anfiteatro visitiamo uno dei simboli del barocco leccese. La sua costruzione risale al 1429 e all’interno, nella sua navata unica, sono custodite pregevoli opere di scuola napoletana.

3. Piazza Duomo

Passeggiando nei dintorni sbuchiamo su Piazza Duomo, splendido salotto barocco, un tripudio di palazzi perfettamente conservati, eleganti e imponenti, vero cuore pulsante del barocco leccese e della vita cittadina. Da ammirare il campanile del Duomo (Concattedrale di Maria Santissima Assunta), quest’ultimo d’epoca medievale.

Piazza Duomo Lecce

4. Concattedrale di Maria Santissima Assunta – Piazza Duomo

Il Duomo di Lecce, costruito nel 1100 e poi rimaneggiato fino al Seicento, ha una splendida la facciata arricchita di pregevoli statue collocate in grandi nicchie. All’interno, a croce latina, ben 12 sono gli altari, ornati di opere di grandi artisti, e una cripta del XII secolo rimaneggiata in stile barocco.

5. Basilica di Sant’Irene – Via Vittorio Emanuele

Nelle vicinanze di piazza Duomo è questo un vero e proprio tempio cattolico dedicato a Sant’Irene, la patrona di Lecce. Al suo interno, a croce latina, molte le opere che “parlano” di Lei, fra gli altari, le statue e le finestre, è un tripudio di capolavori.

6. Chiesa del Rosario – Via Giuseppe Libertini

Il nome originale è Chiesa di San Giovanni Battista e fra le tante chiese barocche di Lecce, tra cui la Chiesa della Madre di Dio (XVII) e la Chiesa di San Matteo (XVII) ubicate sempre nel cuore del centro storico cittadino, è quella che colpisce maggiormente: primo perché fu costruita sulle macerie di un precedente edificio ecclesiastico del Trecento; secondo per la ricchezza della sua facciata, abbellita da sculture e statue, e per il suo pulpito interno, l’unico realizzato in pietra leccese e che rappresenta scene dell’Apocalisse.

rosone di lecce

7. Porta Rudiae

Il nostro tour si conclude uscendo dal centro storico attraverso la Porta Rudiae. Sebbene ricostruita nel Settecento, questa magnifica porta che dà accesso alla città ha il nome di quello che fu il primo borgo messapico nato nel III secolo a.C.. Magnifiche le statue che la decorano, tra cui salta all’occhio quella di Sant’Oronzo, corredata da un’epigrafe che racconta la leggenda delle origini di Lecce.

Lecce stupisce ad ogni passo, ma è in realtà tutto il Salento ad essere uno scrigno di tesori e un libro di storia a cielo aperto: un territorio magnifico non solo per le sue bellezze naturalistiche, per le spiagge e per il mare cristallino e gli scorci inaspettati sul Mediterraneo, ma anche per la cultura che si respira in questi luoghi, spesso sconosciuta ai più, ma che rappresenta un importante tassello del lontano passato di questo angolo della nostra bella Italia.

 

Valentina Sanesi

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