17/3/2015
E’ di pochi giorni fa la notizia che due droni hanno consentito la scoperta di nuove abitazioni etrusche nell’area del Parco di Veio, nei pressi di Roma.
Dopo le indagini condotte con il radar nel sottosuolo di piazza dei Cavalieri a Pisa, anche a Roma si sperimentano nuove tecnologie a supporto della ricerca archeologica. E i risultati anche in questo caso non hanno tardato a farsi vedere.
E’ il caso del Parco di Veio, dove nei giorni scorsi alcuni studiosi dell’Università del Salento hanno avviato un’originale attività di ricerca con l’aiuto di velivoli radiocomandati sviluppati dalla FlyTop di Roma.
Notevoli già i primi risultati resi noti: nell’area archeologica, ubicata a nord della Capitale, due droni hanno, infatti, rinvenuto alcune abitazioni di epoca etrusca.
SCOPRI IL TUO COMUNE IN VIRTUAL TOUR
Oggetto di studio un’area di 42 ettari, indagata a circa 70 metri di quota da queste innovative strumentazioni, in grado di rilevare con precisione i punti in cui scavare per trovare i resti di antiche abitazioni.
I droni di nuova generazione utilizzati per l’occasione sono i “FlyNovex”, multirotori dotati di una fotocamera Canon D700, e i “FlyGeo24” velivoli con ala fissa con macchina fotografica Sony A6000.
I risultati delle ricerche effettuate con questi tecnologici “Indiana Jones” sull’area del Parco di Veio saranno presentati oggi 17 marzo nel corso della conferenza “Droni e telerilevamento. L’utilizzo degli APR per osservazione del territorio, controllo dei beni culturali e monitoraggio dell’ambiente”, in cui saranno mostrate le prime foto aeree dei nuovi siti archeologici, oltre ad altri importanti rilevazioni che hanno permesso, grazie all’utilizzo di queste nuove tecnologie, di individuare i consistenti danni al patrimonio ambientale sulle coste del medio e alto Adriatico, causati dal maltempo delle ultime settimane.
Valentina Sanesi
