Labro, lo sviluppo passa per il sentiero di San Francesco

26/9/2012

Lungo i sentieri di San Francesco prosegue il cammino dello sviluppo di un territorio che ha sfidato i secoli, che può vantare oggi peculiarità uniche e che si candida a diventare un luogo ideale in grado di coniugare il “buon vivere” e il “mangiar sano”.

Non ha dubbi a riguardo Gastone Curini, dal 2009 alla guida del Comune di Labro (guarda i virtual tour) e presidente della Quinta Comunità Montana di Montepianoreatino, un territorio che racchiude 12 Comuni in provincia di Rieti, nel cuore della Sabina, a pochi chilometri dal confine con l’Umbria. Una zona che “vanta delle caratteristiche ambientali, artistiche, storiche ed enogastronomiche che ci permettono di offrire ai turisti un prodotto di qualità, che si associa a servizi in grado di soddisfare le esigenze di chi decide di trascorrere le sue vacanze dalle nostre parti”, è quanto afferma il sindaco di Labro, che, con la sua forma a ventaglio, si adagia su un colle che si affaccia sulla valle del Fuscello e sul lago di Piediluco, mentre alle spalle è dominato dalla catena del Terminillo.

Un territorio che cerca il suo rilancio soprattutto attraverso il Cammino di San Francesco: “ci siamo già attrezzati, i sentieri sono stati tracciati attraverso quei luoghi tanto cari al Santo, come i quattro conventi francescani di Greccio, Poggio Bustone (guarda il virtual tour), Fonte Colombo (guarda il virtual tour) e La Foresta (guarda il virtual tour). Certo dobbiamo apportare delle migliorie e aumentare la qualità dei servizi, ma siamo sulla buona strada”. E questo non è soltanto un gioco di parole: “è proprio lungo quei sentieri che passa lo sviluppo di questa zona che mira ad unire le peculiarità religiose a quelle dell’ambiente, dell’enogastronomia, del turismo. Non a caso nei nostri territori sono state incentivate e create strutture di ristorazione ed è stato aumentato il numero di posti letto”.

Un territorio che oggi vuole riproporsi con forza sullo scenario turistico nazionale, forte anche dell’opere di conservazione dei borghi che popolano la zona e della capacità delle amministrazioni che hanno saputo difenderlo “approvando leggi e regolamenti, ma soprattutto mettendole in pratica e certificando quegli elementi utilizzati per valorizzare il territorio”, afferma Curini.

“I nostri centri storici – spiega il sindaco – hanno sfidato i secoli: costruiti in epoca medievale oggi sono ancora intatti e offrono scorci e panorami che difficilmente si possono trovare altrove”. A questo poi si aggiunge “l’ottima cucina dei quattro ristoranti che insistono sulla cittadina che amministro e che attingono alla tradizione enogastronomica della Sabina, basata essenzialmente sull’olio extravergine d’oliva, ma anche su ricette a base di tartufo e di legumi come i fagioli di Labro. Senza dimenticare che anche sul fronte delle strutture ricettive abbiamo fatto molto incoraggiando la nascita dell’Albergo Diffuso e la realizzazione all’interno di un ex convento francescano (guarda il virtual tour) di altri posti letto”.

Gennaro Carotenuto

Gastone Curini, sindaco di Labro

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