La grande ‘Ndocciata di Agnone l’8 e il 24 dicembre

2/11/2012

Fervono i preparativi ad Agnone, centro montano dell’alto Molise, in vista dell’appuntamento con la grande ‘Ndocciata, il più grande rito del fuoco del Mondo, che si svolgerà l’8 e il 24 dicembre prossimo. Dal 2011 la manifestazione può fregiarsi del riconoscimento assegnato dal Ministero del Turismo di “Patrimonio d’Italia per la Tradizione”.

Un’immagine della sfilata della grande ‘Ndocciata ad Agnone

L’edizione 2012 sarà anche ricordato con un francobollo che sarà presentato il 7 dicembre presso il Teatro Italo Argentino. Saranno tre i milioni di pezzi emessi delle Poste Italiane.

Il francobollo dedicato alla Ndocciata di Agnone

Il francobollo dedicato alla Ndocciata di Agnone

“La ‘Ndocciata è cosa antica” dicono i contadini di Agnone mentre sono intenti alla costruzione delle gigantesche ‘Ndocce, ovvero delle torce di abete bianco e ginestre, alte fino a 4 metri.

Un rituale che affonda le sue origini nella notte dei tempi e che rinsalda quel legame che l’uomo ha con il fuoco, ritenuto sin dall’alba della sua comparsa come fonte primaria di vita. Le ‘Ndocce animano la Vigilia di Natale ad Agnone, ma da principio il rito faceva parte sicuramente della ritualità pagana legata al solstizio d’inverno del 21 dicembre. Rito dedicato al sole ed al suo ciclo annuale fatto proprio dal cristianesimo e divenuto per questo fuoco in onore “al Dio che nasce, al Cristo Luce e Salvatore del mondo”.

Ogni anno, quindi, all’imbrunire del 24 dicembre, accompagnati dal suono delle cento campane della città, i gruppi delle contrade Capammonde e Capabballe, Colle Sente, Guastra (legata all’evento anche se appartiene al Comune di Capracotta), Sant’Onofrio, San Quirico, costituiti da centinaia di portatori di tutte le età, accendono le ‘Ndocce e si incamminano verso il corso principale della cittadina trasformandolo in un gigantesco ed emozionante fiume di fuoco e dando vita alla più grande manifestazione natalizia legata al fuoco che si conosca oggi nel mondo.

Ma la ‘Ndocciata l’8 dicembre del 1996 travalicò anche i confini comunali e i “portatori” sfilarono in piazza San Pietro a Roma in segno di omaggio in occasione del cinquantesimo del sacerdozio di papa Giovanni Paolo II.

La ‘Ndocciata oggi

Da documenti e testimonianze locali la tradizione contadina delle ‘Ndocce ha preso vita fin dai primi anni dell’800. Un rito agreste colmo di significati simbolici come la previsione o meno di un buon raccolto, ma anche il suo utilizzo per corteggiare la propria amata: il giovane innamorato soleva portare la ‘Ndoccia sotto la finestra della ragazza che aveva scelto come sposa e se quest’ultima si affacciava il matrimonio era possibile, altrimenti un secchio d’acqua spegneva la torcia e  l’ardore dell’innamorato.

Una scelta quella di celebrare la ‘Ndocciata nella tarda serata del 24 dicembre anche per illuminare il cammino dei contadini che dalle zone rurali si portavano sino al paese per assistere alla messa natalizia di mezzanotte.

Altra immagine della ‘Ndocciata (fonte Ansa)

Come si costruisce una ‘Ndoccia

Alte oltre tre metri a forma di ventaglio e con un numero pari di torce, variabile da un minimo di due ad oltre venti fuochi: queste le caratteristiche delle ‘Ndocce che vengono trasportate da due o più portatori in costume contadino. Il materiale utilizzato per la fabbricazione delle ‘Ndocce è l’abete bianco, reperito quasi esclusivamente nel bosco di Montecastelbarone una foresta a nord di Agnone. Gli alberi prescelti sono individuati dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato tra quelli malati, abbattuti da calamità naturali o secchi. I tronchi sono ripuliti dalla corteccia e tagliati in sottili listelli di circa un metro e mezzo di lunghezza, legati tra loro a mazzo e sovrapposti fino a raggiungere l’altezza di alcuni metri. Questa sovrapposizione di listelli è arricchita nel suo interno da steli secchi di ginestra, che faranno ardere la ‘Ndoccia caratterizzando il rituale anche sonoramente con il loro crepitio.

Il legno di abete non è difficile da trasportare e, se ben secco, è ricco dei rumorosi scoppiettii che al momento dell’accensione fanno la differenza fra una buona ‘Ndoccia e una non riuscita.

Una foto tratta dal sito della Pro Loco di Agnone

La lunga sfilata di fuochi

Il segnale per l’accensione delle gigantesche torce e per la partenza è dato dal rintocco della campana più grande di Agnone, posta sul campanile di Sant’Antonio, il più alto della città. Uno, due rintocchi poi nelle strade si fa silenzio e il corteo si avvia. Davanti a tutti ci sono gli stendardi dei gruppi e le scene di vita contadina animata soprattutto da donne e bambini. Poi, il fuoco. Iniziano a sfilare i bambini con ‘Ndocce singole, a volte leggermente più piccole delle misure riservate agli adulti. I portatori sono solo uomini: il più piccolo portatore che si ricordi aveva due anni, mentre il più anziano sfiorava gli ottant’anni. E il fiume di fuoco va avanti, riempie il corso cittadino, è lungo chilometri, sembra non finire mai.

L’appuntamento è per l’8 dicembre 2012 alle ore 18.00 lungo il corso cittadino. La manifestazione, come da tradizione, verrà riproposta il 24 dicembre 2012 alle ore 18.00.

Gennaro Carotenuto

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Info:
Pro Loco Agnone Tel. e Fax 0865/77249
E-mail: proloco.agnone@gmail.com
Presidio Turistico  Tel. e Fax  0865/77722
E-mail: presidioturistico.agnone@tin.it

0 risposte a “La grande ‘Ndocciata di Agnone l’8 e il 24 dicembre”

  1. [...] il programma di eventi della ‘Ndocciata 2012 che si svolgerà ad Agnone il prossimo 8 dicembre. Mostre fotografiche, presepi artistici, ma anche [...]

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