Itinerari. Rossano, l’antica terra degli enotri e patria della liquirizia

15/4/2013

Un itinerario tra le evidenze storiche ed architettoniche della città di Rossano, tra le strade e le piazze della città degli Enotri. Partiamo dal Rione ebraico, con la Porta Giudecca, per arrivare alla Chiesa di S. Anna  con le limitrofe Grotte Lauritiche.

Le liquirizie Amarelli

Le liquirizie Amarelli

Rione ebraico
Partiamo dal Rione ebraicoo la cui struttura più importante del è la Porta Giudecca, che un tempo portava al quartiere, situata nella parte bassa del centro storico, a pochi passi dal Liceo Classico “S.Nilo”. Numerosi sono stati gli interventi in quest’area della città, che è stata ripristinata con il vecchio acciottolato la strada che da S. Marco conduce all’oratorio del Pilerio e si è resa nuovamente accessibile la sottostante valle dei mulini che costituisce uno degli scorci più belli della Rossano storica.
Torre dell’orologio
Nel centro storico di Rossano, levando gli occhi verso l’alto, potrete ammirare quasi da ogni punto la Torre dell’Orologio, di recente restauro. Si tratta di una torre campanaria a base quadrata, suddivisa in tre livelli da cornici marcapiano: ognuno di essi è caratterizzato da un’apertura ad arco a tutto sesto e da lesene laterali che conferiscono alla struttura una spiccata linearità verticale. Alla sommità si trova una cupola con un terrazzino accessibile per i visitatori, da cui si gode di un’eccezionale vista: un posto ideale per scattare qualche bella foto di Rossanoe del circondario. I colori tenui con cui è stata recentemente ridipinta conferiscono alla Torre dell’Orologio un aspetto molto elegante, particolarmente apprezzabile al calar della sera, quando entrano in funzione i 5 proiettori di cui è dotata. Il nostro invito è quello di visitare la torre anche se non intendete salire fin su in cima. Al piano terra, infatti, troverete un interessante allestimento di cartoline, documenti storici e foto di Rossano e del suo hinterland.

 

Cattedrale di Maria Santissima Achiropita
La Cattedrale di Maria Santissima Achiropita è stata eretta nell’XI secolo, con successivi interventi nel XVIII e XIX, e rappresenta il principale monumento architettonico della città, con pianta a tre navate e tre absidi. La torre campanaria e la fonte battesimale risalgono al XIV secolo, mentre gli altri decori datano tra il XVII e il XVIII secolo. La chiesa è famosa per l’antica immagine della Madonna Acheropita, ossia non dipinta da mano umana, di datazione probabile tra il 580 la prima metà dell’VIII secolo. All’interno della sacrestia nel 1879 fu ritrovato il famoso “Codex Purpureus Rossanensis“, evangeliario greco del V-VI secolo di origine mediorientale (Antiochia di Siria), portato a Rossano probabilmente da qualche monaco in fuga dall’oriente durante l’invasione degli arabi (sec. IX-X) e composto da 188 fogli di pergamena contenenti i Vangeli di Matteo e Marco ed una lettera di Eusebio a Carpiano. Il manoscritto anonimo è la testimonianza più rappresentativa e preziosa di Rossano “Bizantina” e riporta testi vergati in oro ed argento, impreziosito da 15 miniature che illustrano i momenti più significativi della vita e della predicazione di Gesù. Oggi è conservato all’interno del Museo Diocesano.

 

Museo della liquirizia
Ultima tappa del nostro itinerario è il Museo della Liquirizia, unico in Italia ad esporre al suo interno gli attrezzi utilizzati nella lavorazione, nella commercializzazione e nell’estrazione della radice da cui si ricava la liquirizia, oltre ad abiti, oggetti e manoscritti legati alla famiglia Amarelli, impegnata da circa 3 secoli nella produzione del celebre prodotto. Gli Amarelli hanno voluto fortemente la realizzazione di questo museo, nel desiderio di presentare al pubblico una singolare esperienza imprenditoriale, nonché la storia di un prodotto unico strettamente legato al territorio. Una storia di lavoro, di cultura, di impresa, di tradizioni, che affonda le sue radici nella terra di Calabria, a Rossano, in Contrada Amarelli. Una storia da toccare con mano, da leggere, da ascoltare e da vivere nel Museo più delizioso d’Italia.

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