Itinerari. Castellana e le sue grotte

19/4/2013

Piccolo borgo rurale delle Murge sud-orientali, Castellana custodisce nelle sue viscere un mondo misterioso e affascinante di fulgida bellezza. Dalle stradine del centro storico, costellate di piccoli gioielli del barocco pugliese il turista sarà condotto nel cuore della Terra alla scoperta del complesso carsico più famoso al mondo.

Le grotte di Castellana

Le grotte di Castellana

Chiesa Matrice di San Leone Magno e Chiesa del Purgatorio

L’itinerario a Castellana inizia dalla Chiesa Matrice, intitolata a San Leone Magno. Realizzata in età angioina su un nucleo originario duecentesco, la facciata conserva ancora l’aspetto spoglio e imponente di una fortezza, accentuato dal campanile ricavato in una torre di difesa normanna. L’interno a tre navate, coperte da una volta a botte, contrasta con l’esterno per il grande equilibrio delle linee neoclassiche, con gli arconi laterali elaborati sul motivo settecentesco della serliana. La cappella del Santissimo Sacramento conserva invece l’arcata e l’altare di età barocca.

Adiacente alla Matrice è la Chiesa del Purgatorio, del XVII secolo. La facciata – incompiuta – riporta tra le decorazioni teschi e ossa, attributo tipico per il culto delle Anime del Purgatorio. Sul portale è raffigurata l’effigie in bassorilievo di San Michele arcangelo. L’interno barocco è sontuoso: altari, pulpito, un confessionale sono capolavori di ebanisteria di maestranze locali, inoltre la chiesa conserva grandiosi dipinti di Vincenzo Fato, attivo nel Settecento in tutta la provincia.

 

Dalla Chiesa di San Francesco d’Assisi alla Chiesa di San Francesco di Paola

Seguendo Corso Italia e imboccando sulla destra via Guglielmo Marconi si raggiunge la Chiesa di San Francesco d’Assisi, parte dell’ex convento che oggi ospita il Municipio. La facciata in bugnato è decorata da sobri elementi barocchi, il campanile appare incompiuto, mentre sul lato destro vi è una torre con un orologio dell’Ottocento. L’interno, a croce latina e a navata unica, custodisce nelle cappelle laterali ricchi altari barocchi, opera di fra’ Luca Principino, decorati da colonne tortili, finissimi intagli e bassorilievi policromi.

Seguendo viale Aldo Moro si raggiunge la piccola e deliziosa Chiesa dell’Immacolata. Eretta alla fine del ’700 riporta una facciata semplice ornata da un elegante portale con sopra una statua della Madonna. All’interno sono custodite una statua seicentesca di San Sebastiano e una tela di Santa Teresa d’Avila realizzata da Vincenzo Fato. Accanto alla chiesa troviamo l’Arco Barberio: doveva essere il portale d’ingresso di un palazzo mai realizzato.

In Largo Porta Grande, sulla strada che conduce al cimitero, si erge la Chiesa di San Francesco di Paola con l’annesso convento dei frati minimi. Eretta nel XVII secolo, presenta una facciata in pietra viva caratterizzata da un portale con timpano spezzato, sormontato da una statua policroma del santo. L’interno a croce latina, con profonde cappelle laterali, è arricchito da grandiosi altari barocchi e da tele settecentesche. Davanti alla chiesa, la sera dell’11 gennaio, nella Notte delle Fanove, si accende un grande falò per celebrare la vigilia della Madonna della Vetrana, patrona del paese.

 

Le Grotte di Castellana

Ciò che rende famosa nel mondo questa piccola cittadina delle Murge sud-orientali è il grande complesso carsico sito in un altopiano calcareo a 330 metri s.l.m.. Scoperte nel 1938 dallo speleologo Franco Anelli, le Grotte di Castellana sono visitabili attraverso due percorsi: il più breve di 1 chilometro, il più completo di tre. L’ingresso naturale è costituito da un’enorme voragine a cielo aperto, profonda una sessantina di metri, denominata la Grave. Dalla Grave alla Grotta Nera o della Lupa Capitolina, dopo aver superato il Cavernone dei Monumenti, superato la Calza e successivamente la Caverna della Civetta, attraversato il Corridoio del Serpente, la Caverna del Precipizio ed il Piccolo Paradiso, si scorre per il lungo Corridoio del Deserto detto anche il Grand Canyon sotterraneo (di una colorazione rossiccia dovuta alla presenza in tale tratto di minerali ferrosi) si raggiunge la Caverna della Torre di Pisa, il limpido Laghetto di acqua di stillicidio, il Corridoio Rosso, la Caverna della Cupola ed infine passando dal luccicante Laghetto di Cristalli, si giunge nella straordinaria Grotta Bianca, definita la più bella grotta del mondo, luminosa e splendente.

Lascia un Commento

Occorre aver fatto il login per inviare un commento