Il turismo religioso in Italia vale 5 miliardi di dollari

28/4/2014

Il turismo religioso in Italia si appresta a superare il valore record di 5 miliardi di dollari di giro d’affari nel 2014, grazie soprattutto all’attrazione “fatale” esercitata da Papa Francesco. E’ quanto emerge in una stima diffusa dalla Coldiretti in occasione della canonizzazione dei due Papi.

Piazza San Pietro - Roma

Piazza San Pietro – Roma

Ed è proprio la città Eterna la meta nazionale preferita dai pellegrini di tutto il mondo: sono circa 7 milioni le presenze annuali secondo il World Tourism Organization.

Insomma i luoghi di culto italiani piacciono ai turisti ed in particolar modo quelli stranieri. La Basilica di San Pietro e le altre bellezze del Vaticano la fanno da padrona, ma l’Italia vanta la presenza di altri importanti santuari di riferimento che catalizzano l’attenzione dei “viaggiatori religiosi”: basti pensare ad Assisi, ma anche Pompei, Loreto, San Giovanni Rotondo e Santa Rita Cascia tanto per fare qualche esempio.

Il pellegrino viaggia principalmente in bassa stagione contribuendo così alla destagionalizzazione delle destinazioni, spiega Coldiretti. Da segnalare negli ultimi anni la riscoperta di forme più tradizionali di turismo con un numero crescente di che percorre a piedi gli itinerari religiosi verso le mete di culto.

Luoghi di culto che rappresentano anche una sezione importante del portale turistico Italiavirtualtour.it che al momento ha fotografato in virtual tour circa 3mila chiese sparse in tutta Italia e che potrete consultare cliccando qui

Sul nostro portale potrete visitare non solo le Basiliche di Roma, ma anche altri luoghi di culto come ad esempio la Basilica di San Nicola di Bari, il Santuario di Montevergine ad Avellino, la Basilica di San Pietro a Tuscania, la bellissima Chiesa dei Padri Liguorini a Francavilla Fontana, la Chiesa di San Pio a San Giovanni Rotondo, i Conventi benedettini di Subiaco, il Santuario di San Francesco d’Assisi a Greccio, dove venne allestito il primo presepe e tante altre ancora.

Gennaro Carotenuto

Lascia un Commento

Occorre aver fatto il login per inviare un commento