Il Diario di… Giulia: alla scoperta di Catania

9/12/2013

Lo scorso sabato mattina verso le 9 e mezza ero in volo diretta verso la splendida città di Catania. Lo ammetto: sono un’amante dell’arte barocca, e quindi capirete bene come la destinazione mi entusiasmasse. Molti monumenti ed edifici storici furono infatti ricostruiti o restaurati nel XVII – XVIII secolo dopo l’eruzione dell’Etna e soprattutto dopo il terribile terremoto che avevano colpito la città.Ed ecco verso le dieci e trenta lo splendido centro storico mi si è presentato dinnanzi, accendendo il mio desiderio di divorare le bellezze artistiche della città nel poco tempo a disposizione.

Una veduta di Catania

Una veduta di Catania

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Sono partita naturalmente dalla Cattedrale di Sant’Agata, in Piazza del Duomo, dedicata alla patrona della città cui tra gennaio e febbraio sono dedicati festeggiamenti solenni, che fanno percepire tutta la devozione e l’emozione con cui i catanesi continuano a vivere questo culto. All’interno della Cattedrale, magnifica e abbagliante nella luminosità dei suoi colori, ho ammirato i reliquiari che custodiscono le spoglie della Santa, in particolare lo scrigno in argento sbalzato e cesellato, un capolavoro che non potrei descrivere a parole.

Uscita dalla Cattedrale, ho deciso di fondere sacro e profano passeggiando tra i banchi del famoso mercato del pesce, per vivere l’atmosfera più tipica e vivace della città. Il resto della mattinata mi sono piacevolmente persa tra le sale del Museo Diocesano, dove sono rimasta a bocca aperta tra gli arredi liturgici e i paramenti pregiati che vi sono custoditi. Dopo aver pranzato con un’ottima pasta con le sarde, ed essere passata a “rendere omaggio” anche alla Fontana dell’Elefante e alla Fontana dell’Amenano, ho deciso di fare tappa nel Museo Civico ubicato all’interno del Castello Ursino.

La domenica, dopo aver iniziato la giornata in maniera paradisiaca con un’enorme brioche con panna, o brioscia, come mi è capitato di sentirla chiamare, mi sono sentita abbastanza carica per un altro bel tour della città, e così mi sono immersa in un’altra epoca, quella antica, grazie alla visita all’Anfiteatro Romano, riportato fortunatamente alla luce all’inizio del XX secolo, e poi alle terme achilliane. Infine, prima di tornare a Roma ho voluto dedicare qualche ora del pomeriggio a seguire i festeggiamenti per la solennità dell’Immacolata, che insieme a Sant’Agata è considerata protettrice della città e per la cui stupenda processione numerosi fedeli si affollano tra le vie del centro storico.

Giulia Magni

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