Il 3 marzo la sesta Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate

14/2/2013

C’è chi farà ripartire, anche solo per un giorno, treni storici, chi potrà percorrere tracciati abbandonati, chi invece avrà la possibilità di visitare depositi e Musei della Ferrovia, chi rievocherà il ricordo con mostre di cimeli ferroviari, il tutto per far si che le ferrovie dimenticate diventino soggetti attivi nell’eterna azione di scambio tra natura e cultura che è alla base della creazione, conservazione e valorizzazione del paesaggio.

Appuntamento in diverse regioni d'Italia il 3 marzo

Appuntamento in diverse regioni d’Italia il 3 marzo

Nasce con questo intento la Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate che quest’anno celebrerà la sua sesta edizione il prossimo 3 marzo.

Una iniziativa promossa dalla Co.Mo.Do. la Confederazione di Mobilità Dolce alla quale aderiscono le più importanti associazioni ambientaliste, di mobilità sostenibile, di promozione del turismo ferroviario, del cammino e della salvaguardia del paesaggio.

In programma oltre 50 eventi che si svolgeranno in tutta Italia con l’obiettivo di valorizzare e conservare il reticolo ferroviario dismesso, sono circa 6.400 i chilometri della nostra rete ferroviaria in progressiva dismissione e che nell’intenzione della Confederazione di Mobilità Dolce se è pur vero che sono difficilmente ripristinabili per il passaggio del treno possono essere riconvertiti in splendidi percorsi ciclopedonali.

L’evento 2013 sarà inaugurato da un Convegno Nazionale che si svolgerà venerdì 22 Febbraio presso il Salone Liberty della Società di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo di Milano dal titolo “Le Ferrovie regionali Italiane: un patrimonio da difendere e da valorizzare”.

“La rete ferroviaria italiana, nella seconda metà dell’Ottocento, ha potentemente contribuito all’unificazione del nostro Paese, facilitando gli spostamenti tra province contigue ma, fino ad allora, di fatto isolate. Questa funzione si è poi sviluppata con i collegamenti tra il Nord ed il Mezzogiorno e, più recentemente, con le relazioni ad Alta Velocità che hanno di molto accorciato i tempi di viaggio tra le maggiori città italiane. Al tempo stesso il treno ha favorito l’evoluzione dei costumi e della cultura, mentre ferrovie e stazioni hanno plasmato – spesso in maniera gradevole, grazie ad edifici e strutture di notevole valore architettonico – il paesaggio italiano”, spiegano gli organizzatori dell’iniziativa che nell’edizione 2012 ha fatto registrare una presenza di circa 24 mila persone in tutta Italia.

“Oggi il patrimonio infrastrutturale costituito dalla rete ferroviaria minore rischia nuovamente l’abbandono e l’incuria. Perché la crisi della finanza pubblica e il conseguente ridimensionamento dello stato sociale suggeriscono il disimpegno della mano pubblica dai servizi periferici ritenuti, a torto, meno importanti. Con pesanti ricadute sull’ambiente, sul paesaggio, sugli equilibri territoriali, sul diritto alla mobilità garantito dalla Costituzione. Mentre, invece, proprio la rete secondaria dovrebbe costituire il complemento indispensabile dell’Alta Velocità per raggiungere capillarmente tutti i capoluoghi di provincia”.

Gennaro Carotenuto

Info:
www.ferroviedimenticate.it
www.ferrovieabbandonate.it

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