Castellana Grotte l’11 gennaio celebra la “Notte delle Fanove”

7/1/2014

Un evento caratterizzato da devozione, musica popolare e gastronomia: torna anche quest’anno l’11 gennaio a Castellana Grotte la “Notte delle Fanove”.La cittadina pugliese celebre per le sue grotte è pronta per rendere omaggio alla notte del fuoco. Nel cuore della Murgia carsica, alle porte della Valle d’Itria tra i trulli e il mare Adriatico, Castellana Grotte celebrerà subito dopo Natale, una delle feste popolati più antiche della Puglia: la notte dei Falò.

Le fanove di Castellana Grotte

Le fanove di Castellana Grotte

Appuntamento il prossimo 11 gennaio quando le fanove (i falò) saranno accesi per ricordare l’intercessione miracolosa della Madonna della Vetrana nella città di Castellana Grotte.

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Una tradizione che affonda le sue radici in un passato lontano. Era infatti l’11 gennaio del 1691 quando, come documenta una scheda notarile di Giacobbe Fanelli di Castellana datata 29 aprile dello stesso anno, la peste bubbonica avanzava e in poche settimana a Castellana Grotte si contavano già le prime vittime.

La tradizione racconta che due sacerdoti, don Giuseppe Gaetano Lanera e don Giosafat Pinto, mentre pregavano nella notte tra l’11 e il 12 gennaio ebbero simultaneamente una visione: la Madonna della Vetrana avrebbe liberato Castellana dalla peste.

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All’alba del 12 gennaio avvenne il miracolo: molte persone guarirono dopo l’applicazione dell’olio che si trovava all’interno della lampada votiva che ardeva davanti all’immagine sacra della Vergine che all’epoca era venerata in un’antica chiesetta che sorgeva nelle adiacenze dell’attuale Santuario Maria SS. della Vetrana.

Per evitare un possibile contagio, gli abitanti decisero di dare fuoco a tutto ciò che era stato in contatto con il morbo. Da qui la tradizione dei falò che assolvono una duplice funzione: rievocano le suppellettili bruciate in occasione della liberazione dalla peste e ardono in segno di festa ed esultanza.

L'11 gennaio 2014 a Castellana Grotte

L’11 gennaio 2014 a Castellana Grotte

Ed anche quest’anno la tradizione si ripeterà con diversi falò che si accenderanno numerosi per le strade cittadine la sera dell’11 gennaio. Alcuni, davvero mastodontici, come quello della piazzetta della Matrice San Leone Magno, bruciano molte tonnellate di legna. La gente affollerà le strade, rimanendo estasiata al cospetto delle altissime fiamme, e partecipando al canto mariano tradizionale “Tu sei del popolo, letizia e pace”.

Ma come in ogni grande festa popolare che si rispetti spazio anche alla gastronomia: con la possibilità di assaggiare i tipici taralli, i ceci e fave abbrustoliti, nocciole e un bicchiere di vino. Il tutto è offerto con generosità da chi ha allestito la “fanova”. Se ne contano più di cento in tutta la città, nei quartieri di periferia e nelle contrade di campagna.

Suggestiva poi l’iniziativa dei frantoiani castellanesi, i quali faranno degustare ai visitatori dei falò il loro olio nuovo con il quale verranno condite le bruschette con i tipici pomodori “appesi”, conservati sin dall’estate.

Il giorno dopo, il 12 gennaio, il simulacro della Madonna della Vetrana viene portato con solenne processione in città e rimane alcuni giorni nella Chiesa Madre alla venerazione riconoscente dei fedeli che numerosi la visitano.

Gennaro Carotenuto

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