Ascoli Satriano, il Ministero finanza il restauro dei marmi restituiti dagli Usa

20/11/2012

Altri 150 frammenti marmorei del IV secolo a.C. che facevano parte della tomba di Ascoli Satriano sono stati restituiti dal Getty Museum di Malibù e, assicura il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, saranno restaurati a spese dello Stato.

Un'immagine dei Grifoni custoditi ad Ascoli Satriano

Un’immagine dei Grifoni custoditi ad Ascoli Satriano

Il Comune di Ascoli Satriano, in provincia di Foggia, incassa quindi un nuovo prestigioso risultato nell’opera di valorizzazione del patrimonio archeologico del territorio. Dopo l’accordo del giugno scorso, che aveva riportato in Italia un’altra ingente quantità di reperti che facevano parte dello stock venduto illecitamente da un mercante d’arte all’istituzione americana e che comprendeva anche i famosi “Grifoni” (ritornati in Italia nel 2007), ora l’Amministrazione Comunale incassa anche il “si” dello Stato al restauro dei reperti marmorei attualmente esposti nel polo museale cittadino.

I frammenti, attualmente custoditi al Museo Nazionale Romano, saranno studiati da Angelo Bottini, ex soprintendente di Roma, Pietro Guzzo, per anni alla guida della Soprintendenza di Pompei, e Stefano Gasparri, docente alla Sapienza di Roma.

La prima fase degli interventi prevede, nel corso del mese di novembre, il trasporto a Roma, nella sede di Palazzo Massimo, dei 7 vasi chiusi e delle due mensole. I reperti saranno sottoposti ad analisi archeometriche e petrografiche, per stabilire la eventuale provenienza comune di tutti gli elementi e la possibile diversa natura del materiale nel quale sono stati scolpiti i “Grifoni”. In programma anche analisi sui pigmenti e sulla tecnica pittorica dei frammenti di nuova acquisizione, la documentazione in 3D di tutti gli elementi. Restauro e documentazione fotografica saranno curati dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma.

Il Ministero deve ancora definire con precisione gli interventi della seconda fase, a partire dall’individuazione della necessaria fonte di finanziamento. In linea di massima, si prevede che per gennaio saranno trasportati a Roma anche il podanipter e il cratere, per restauri e studio comparato di tutti i frammenti. Poi sarà organizzata un’esposizione a Palazzo Massimo dei risultati degli interventi conservativi e dello studio delle opere, con la pubblicazione dei dati scientifici di nuova acquisizione. Infine, il rientro dei reperti al Museo di Ascoli Satriano di tutto il complesso di materiali.

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