Alta Calabria ionica: tra mare e montagna

31/7/2015

Tra mare e montagna, a metà strada tra il Parco Nazionale del Pollino ed il Golfo di Taranto si distende un territorio ricco di storia, arte, cultura e tradizioni ancora oggi celate, è l’Alta Calabria ionica.

Lungo la statale litoranea, punteggiata da borghi antichi, abbazie ,castelli e torri d’avvistamento, si apre questa splendida terra che passa attraverso la piana di Sibari fra distese di limoni grossi, fino ad arrivare alla marina del Pollino, dove si nasconde Rocca Imperiale.

cerchiara

Qui i resti del Castello Svevo mantengono intatto il dominio assoluto sull’antico borgo, con il loro intreccio di arcate, scaloni che sembrano scendere verso gli affascinanti vicoli.

Da Rocca Imperiale il percorso si sposta verso il Castello dei Templari di Roseto Capo Spulico, suggestivo luogo arroccato su una rocca a picco sul mare. Questo era l’ultimo rifugio dei Cavalieri Templari in partenza verso Gerusalemme, verso la Terra Santa. Oggi il castello è stato trasformato in un ristorante gourmet ed è utilizzato anche come location per cerimonie di nozze, con tanto di suite nella vecchia torre.

castello roseto

Riscendendo lungo la costa ionica si arriva prima ad Amendolara, che alcuni hanno voluto identificare come il luogo antistante alla famosa isola della ninfa Calipso citata da Omero; poi a Trebisacce, col suo lungomare fitto di palme e baretti; infine a Francavilla, dove di recente è stato aperto al pubblico il sito archeologico che conserva le rovine del tempio greco dedicato alla dea Atena.

In questa zona l’ospitalità locale è costituita dagli agriturismi, con la Masseria Cielo Greco, La Torre di Albidona ed Ulisse e Calipso, splendida struttura sospesa tra la verde collina e l’azzurro mare. Una sosta però va fatta a Cerchiara, dove si può assaggiare il vero pane di una volta, quello fatto col lievito madre e farina scura, e cotto direttamente nei forni a legna.

Santuario della Madonna delle Armi

Tappa successiva, ed obbligata, è il Santuario della Madonna delle Armi, arroccato tra le rocce del Parco Nazionale del Pollino, antico luogo di culto che i pellegrini ed i fedeli raggiungono rigorosamente a piedi.

Proprio a ridosso del Parco, in un territorio ricco di natura selvaggia, si intravede Alessandria del Carretto, uno storico borgo caratterizzato da un pugno di vecchie case costruite intorno alla Chiesa Madre. Qui, tra folklore e tradizioni, c’è la ricorrenza della “pita”, una delle più antiche e misteriose usanze calabresi, una festa arcaica inebriata dalle dionisiache notti e dai gustosi sapori locali.

 

Cesare Paris

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